Clown-terapia, il volontariato di cuore, col Cuore Foggia

Da un anno circa ho intrapreso una nuova avventura, una esperienza che ti fa intraprendere un percorso conoscitivo sia di te stesso che del prossimo che incontri lungo la via: la clown-terapia. Questa buona pratica di volontariato è nata da una idea del medico americano Patch Adams, famoso per il suo approccio anticonformista ai pazienti terminali. E’ stato rappresentato in maniera straordinaria dal compianto attore Robin Williams, che nell’omonimo fil “Patch Adams” mostra il futuro medico Patch a partire dall’università, mostrando come nasce il suo metodo che ora è diffuso in tutto il mondo. La clown-terapia come intesa da lui si basa sulla terapia del sorriso, che scientificamente è riconosciuto come terapia agente sul sistema immunitario grazie al rilascio di ormoni cosiddetti del “buonumore”, le cosiddette endocrine, che intervengono nelle attività che ci danno benessere come anche lo sport e le relazioni sociali. Ebbene, come avrete capito la terapia del sorriso agisce sia su chi la riceve che su chi la dona. Noi definiti “donatori” di sorrisi, clown-dottori, riceviamo a nostra volta dai pazienti degli ospedali e delle strutture dove ci rechiamo a fare volontariato con la clown-terapia…ieri ad esempio siamo stati presso una struttura di San Severo, la Domus, un centro dove risiedono persone che oserei definire non anziane ma diversamente giovani data la loro vitalità ancora ottimale. Un bel gruppetto di nonnine che non vedevano l’ora di rivederci, fin dal primo incontro avuto con loro in Aprile, proseguito con altri a Maggio e Giugno di quest’anno. Ieri pomeriggio abbiamo fatto delle attività subito dopo il saluto iniziale con l’ingresso musicale. La prima attività è stata il gioco dei detti sanseveresi, in cui le signore della Domus eccellono avendo grande memoria degli anni verdi. Praticamente spesso mi anticipavano nel concludere il detto già dalle prime parole che pronunciavo, cosa che mi ha lasciato positivamente stupito…che dire, una generazione la loro che ha visto la guerra e che sa come si vive, avendo patito la “fame” di quegli anni e quindi persone che possono dare molto in termini i esperienza e conoscenza della vita vera. Proseguendo abbiamo messo ai voti ogni detto che recitavamo e che loro completavano indovinando il finale e alla fine ha ottenuto più favori un famoso detto storico della nostra città riferito a tre sacerdoti dei primi del ‘900, che recita così: “Do mBëlícë / mmèndë e ddícë, / do nGamíllë / scrívë e stràccë, / do nGëlòrmë / màgnë e ddòrmë” che tradotto in italiano dal sanseverese stretto significa “Don Felice inventa e dice, don Camillo scrive e strappa, don Girolamo mangia e dorme”, detto con cui si presentano così, bonariamente, in giro alcuni sacerdoti di San Severo. Don Felice era noto per le sue lunghe e sentite prediche; don Camillo, probabilmente, era noto perché era solito scrivere cose che subito buttava via; don Girolamo, era anche più noto per il suo amore ai piaceri comuni e innocenti: mangiare, bere e, nelle ore libere, andare in campagna e giocare alle carte. Finita questa attività le nonnine si sono cimentate nel tiro a segno e finito il giro per tutte abbiamo fatto la seconda attività, un cruciverba fatto da me su misura per loro, in formato cartellone, con tanto di indicazioni a lato per le parole in orizzontale e quelle in verticale.

Con grande gioia le signore hanno completato il cruciverba a cui ho dato il nome “Cruci-Cuore”, scrivedno loro stesse le parole nella griglia. Dopo questa attività abbiamo chiuso con il karaoke, in cui loro sono particolarmente brave, ricordando ancora a memoria le proprie canzoni preferite. Tra le altre hanno cantato “la romanina” di Claudio Villa cantata da Maria, signora che a vederla non le dareste l’età che ha (97 anni!!!) e per chiudere “ti amo” di Umberto Tozzi, cantata dalla briosa Carolina. Che dire, giornata fantastica con loro come sempre e le salutiamo con un arrivederci a Settembre. Alla fine della giostra voglio chiudere questa mia testimonianza con una frase non mia che rappresenta al meglio la clown-terapia e che ho fatto mia anche nella vita stando vicino ai miei genitori,ammalati, negli anni più duri che li hanno portati a miglior vita:

“Se si cura una malattia si vince o si perde, se si cura una persona, vi garantisco che in quel caso, si vince qualunque esito abbia la terapia.” Cit. Patch Adams

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